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L'isolotto fatto di cozze nella Laguna di Corru Mannu inizia a popolarsi

Fraticello, Sterna comune, Beccapesci, Gabbiano roseo e Cavaliere d’Italia sono alcune tra le specie di uccelli che in queste settimane stanno trovando casa a Corru Mannu. Grazie al progetto di economia circolare applicata alla mitilicoltura - che vede in prima linea MEDSEA e Nieddittas cooperare in nome della salvaguardia ambientale - si popola l’isolotto artificiale realizzato con i gusci delle cozze nella zona umida nel Golfo di Oristano 
 
La parola d’ordine è “economia circolare”. Quella che la fondazione Mediterranean Sea and Cost Foundation (MEDSEA), istituzione no profit che promuove la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri, e Nieddittas, il brand che gestisce l'intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano, hanno posto al centro del progetto sul riutilizzo dei gusci dei mitili per la costruzione di un isolotto artificiale presso lo stagno di Corru Mannu (sito Ramsar di Corru S’Ittiri, Stagni di San Giovanni e Marceddì).  
 
Sostenere l’insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli è l’obiettivo dell’iniziativa nata all’interno di Maristanis, progetto di cooperazione internazionale per la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del Golfo di Oristano.  
 
L’isolotto ha una forma ovoidale, è lungo circa 20 mt, largo 7 mt e alto 2 mt, cioè circa 50 cm sul livello medio del mare e risulta, quindi, quasi completamente immerso nell’acqua. È formato da 2000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze (derivanti dalla lavorazione di Nieddittas) posizionati manualmente attraverso l’ausilio di un natante, che ha permesso il trasporto dei materiali nel luogo di realizzazione, e il supporto in acqua di due sommozzatori che hanno coordinato le attività di posizionamento a circa 50 mt dalla terra ferma. Nell’area dove sorgono gli stabilimenti di Nieddittas, a cui la Regione Sardegna ha affidato la tutela e salvaguardia del sito, l’isola artificiale gode di una posizione estremamente favorevole per la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di importanti specie di uccelli acquatici e marini migratori. Lo spazio interno all’argine è stato ulteriormente riempito di scarti di gusci di cozze, stratificate e man mano compattate per rendere la superficie stabile e calpestabile. Lo strato superficiale dell’isolotto è costituito da uno strato misto di gusci frantumati, cozze e bisso per rendere la superficie accogliente per i futuri ospiti dell’isolotto. Inoltre, a seguito dei risultati del monitoraggio, verranno posizionate, se necessario, le sagome di uccelli che potranno attrarre altre specie sulla superficie per la nidificazione.  
 
Corru Mannu, zona umida di elevato pregio, già negli anni 70 viene inserita nella lista delle zone umide di importanza internazionale predisposta sulla base della convenzione Ramsar. In base alla direttiva comunitaria “Habitat” n. 92/43/CEE e “Uccelli” n. 79/409/CEE viene dichiarato sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale e conseguentemente inserito nella rete Natura 2000, un sistema di aree dedicate alla conservazione della biodiversità, caratterizzate dalla presenza di habitat e specie faunistiche e floristiche di elevato interesse. L’isolotto, in queste settimane, come auspicato ha iniziato a ospitare la nidificazione del Fraticello (Sternula albifrons), della Sterna comune (Sterna hirundo), del Beccapesci (Thalasseus sandvicensis), del Gabbiano roseo (Chroicocephalus genei) e del Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus).  
 
L’innovazione introdotta da Nieddittas si differenzia da esperienze simili, già testate in Italia e in Sardegna, per il materiale che viene utilizzato, ovvero i gusci dei mitili, in grado di assorbire anidride carbonica e che pertanto possono essere considerati un pozzo netto di carbonio. Nell’area protetta di Corru Mannu si sperimentano, dunque, soluzioni basate sulla natura (Nature-based-Solution). Recente approccio utilizzato dalla Commissione Europea per identificare strategie, azioni, interventi, basati sulla natura che forniscono servizi ambientali e vantaggi socio-economici capaci, di aumentare la resilienza dell’ambiente. Ciò che accade in questo caso dove gli isolotti sono delle aree naturalmente protette dalla predazione di animali selvatici o domestici inselvatichiti o randagi; la distanza della sponda permette il passaggio di mezzi e personale lavorativo senza che si disturbi la delicata fase della nidificazione; la facilità di schermatura sulla strada adiacente la sponda più vicina facilita le osservazioni e il controllo delle strutture; l’utilizzo del progetto per azioni di divulgazione ed educazione ambientale, candidando l’area come un vero e proprio laboratorio naturalistico all’aperto.  
 
L’isolotto, proprio per la sua distanza dalla terraferma, non consente « l’accesso ai predatori terrestri e/o randagi (come gatti, ratti o cani…) spiega Alessio Satta, presidente della fondazione MEDSEA - e “potrà essere adattato e promosso in altre zone umide», attraverso l’uso di scarti – privi di contaminanti, come i gusci di cozze privi della parte edibile – per la costruzione di aree di nidificazione o di ripristino ambientale«Con l’isolotto artificiale recuperiamo gli scarti che diventano una risorsa in ottica di economia circolare “blu” - continua Satta - e miglioriamo le condizioni di conservazione della biodiversità di questi fondamentali bacini - le zone umide - che ospitano il 40 per cento di tutte le specie animali e vegetali viventi del nostro pianeta». 
 
«Circa un anno fa, precisamente l’8 febbraio 2022, un fatto significativo è avvenuto per il Capitale naturale italiano: il Parlamento ha introdotto la tutela dell’ambiente della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali nella Costituzione - afferma Caterina Murgia, amministratore delegato di Nieddittas -. La modifica costituzionale ha elevato a principio della Repubblica la tutela della biodiversità, un’azione indispensabile per le generazioni presenti e per quelle future. Tale innovazione riveste un immediato e prezioso valore per la conservazione della biodiversità. Noi, da sempre impegnati a perseguire questa mission, saremo sempre più attenti e proattivi per realizzarla e per creare nella società civile una maggiore consapevolezza sul ruolo della ricerca scientifica e di ogni singolo cittadino nel cogliere le sfide ambientali del momento». 
 
Foto di Andrea Liverani 
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