Previous Next

Il CEAS di Oristano, divertirsi e crescere con la consapevolezza ambientale

“Cerchiamo di mantenere il programma delle attività non troppo strutturato. Crediamo nella libera aggregazione, lo spazio giovani e il centro di educazione ambientale coincidono, e i ragazzi respirano senza filtri il messaggio, lo assorbono naturalmente”. Mentre Antonio Ricciu racconta i bambini giocano fra i banchi della grande sala al pianterreno. Qualcuno fa i compiti, una ragazzina gira solitaria in bicicletta nel cortile, altre hanno salito le scale verso la stanza dedicata alla danza.

Lo spazio giovani “Flavio Busonera”, medico oristanese partigiano giustiziato nel 1944 a Padova dai fascisti repubblichini, è stato inaugurato nel 2013. Cinque anni dopo il comune di Oristano ha deciso di istituire presso lo spazio giovani il Centro di Educazione Ambientale e Sostenibilità (CEAS) e di affidarlo a Ricciu, che come educatore professionale molto aveva già fatto per la sensibilizzazione dei giovani sul tema. Il centro è aperto dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 20 per giovani compresi fra gli undici e i 30 anni. Circa trecento i frequentatori assidui.

Numerose le attività portate avanti da Ricciu e dalla sua collega Mariangela Lutzu: assistenza allo studio, orientamento scolastico, sportello di ascolto per ragazzi e genitori, percorsi formativi, incontri con psicologi, avvocati, rappresentanti di Guardia Forestale, Capitaneria di porto e forze dell’ordine, laboratori alimentari dove si preparano pane e olio d’oliva. Poi l’attività motoria di base, anche per i disabili, una ciclo-officina e una affiatata squadra di triathlon. Corsi di surf, kajak e snorkeling per conoscere la costa e il mare attraverso l’attività sportiva.

Le iniziative più strettamente legate all’ambiente germogliano in questo humus di educazione al benessere di corpo e mente. Il CEAS di Oristano collabora con il CNR e l’Area Marina Protetta Sinis- Isola Mal di Ventre. Insieme a quest’ultima e ad altri centri di educazione ambientale il CEAS Oristano ha partecipato nel corso dell’ultima estate a “Effetto farfalla”, un progetto che ha portato nelle spiagge centinaia di giovani ed educatori impegnati in spiaggia ad incontrare popolazioni locali e turisti con lo scopo di sensibilizzarli sul tema della fragilità dell’ecosistema marino.

“Abbiamo percorso le spiagge del Sinis con 150 studenti per informare le persone sul danno arrecato dal furto di sabbia, raccogliendo nel frattempo chili e chili di microplastiche con il setaccio”, ricorda Ricciu. Al piano terra le plastiche raccolte in tanti clean-up sono divise per colore, funzione e dimensioni, compongono con le tempere splendidi quadri sul muro, dove sono ospitati anche grandi banner informativi che illustrano il fenomeno dell’inquinamento nel mediterraneo, momenti di una mostra permanente dedicata alla plastica. Fuori, nel grande giardino dove si svolgono le attività sportive, Ricciu, Lutzu e i ragazzi del CEAS coltivano la luffa, utilizzata e venduta, ad esempio di sostenibilità, in sostituzione delle spugne artificiali.

L’ultima iniziativa riguarda la sostenibilità alimentare. Insieme a enti benefici, comune di Oristano, associazioni di categoria, 400 alunni e 80 insegnanti della provincia, il CEAS ha organizzato un percorso di incontri teorici e pratici su un tema poco trattato, afferma Ricciu: “Ogni italiano spreca 60 chili di cibo in ambito domestico all’anno, 130 se si considerano gli altri ambiti quotidiani. Nella provincia di Oristano l’equivalente in denaro è di 8 milioni di euro. I ragazzi sono totalmente a digiuno sul fenomeno. Abbiamo discusso, creato un decalogo per la merenda sostenibile e quattro pannelli riassuntivi della nuova consapevolezza che resteranno nelle scuole, uno per ogni categoria dell’argomento: spreco dell’acqua, spreco domestico, spreco del sistema produttivo, spreco nella distribuzione”. Il 21 novembre lo spazio giovani ospiterà la festa finale, al termine della quale, con il supporto di Fo.Re.STAS, saranno piantati 40 alberi per compensare la l’anidride carbonica emessa durante il progetto

Tags:
© 2017 MEDSEA Foundation. All Rights Reserved.