Per Sara Mirai è stata una porta chiusa nel mondo dell’estrazione mineraria ad aprire quella che si affaccia sul mercato della cosmesi: “lavoravo per una grande multinazionale. Quando questa è stata assorbita da un altro colosso tutti i contratti a tempo determinato sono stati interrotti. L’idea di avventurarmi nel mondo della cosmesi è stata pura reazione”.
Trentacinque anni, madre di un bimbo di tre, Sara è laureata in biotecnologie industriali con specializzazioni nel settore minerario e in scienze ambientali. Ha in mente di frequentare un master che le regali nuovi strumenti nella gestione degli equilibri chimici e commerciali della cosmesi, ma la pandemia e gli impegni legati alla sua azienda, “Miss Trucco”, ne hanno sancito la posticipazione sine die. Un’intolleranza e il forte sentimento per la Sardegna e l’ambiente sono alla base della sua seconda vita da imprenditrice: “Sono allergica a gran parte dei prodotti cosmetici, e so di non essere la sola. Dopo il licenziamento, nel 2014, ho pensato di diventare il tramite per tutte le aziende locali che lavorassero nella cosmesi bio. Così è nata ‘S’alchimissa’, parola che traduce ‘lavanda’ in una delle varianti del dialetto logudorese”.

Un e-commerce che partendo dalla Sardegna ha finito per accogliere anche prodotti provenienti dalla penisola, sempre minuziosamente selezionati. “Purtroppo il mercato è severo e non sempre i nostri produttori scelgono politiche di marketing aggressive. Ma io continuo nella mia battaglia per valorizzare i prodotti e le maestranze locali”, spiega Sara. Così dopo due anni trascorsi a vendere prodotti altrui è arrivato il primo business plan, e la linea di prodotti personali dedicati soprattutto allo struccaggio. “Miss Trucco” è una linea di struccanti bifasici ecobio e accessori come manopole, pad per la pulizia del viso e turbanti. Lavanda, elicriso, salvia, seta, mandorle e bambù sono produzioni locali e nazionali che hanno attraversato tutti i labirinti burocratici delle certificazioni, fino a Bruxelles. Dal loro trattamento nascono quattro struccanti, quattro sieri, quattro maschere viso, quindici prodotti per il make-up e cinquanta accessori.
“Io ho immaginato la linea e deciso i prodotti, poi ho affidato il processo al formulatore. Sono stati compiuti tutti i test più rigorosi. Ho dovuto studiare tanto, ma sicuramente la prima esperienza, con S’Alchimissa, è stata una buona scuola. È stato difficile, e più volte sono stata sul punto di mollare”, racconta Sara. Le sostanze naturali vengono trattate in un laboratorio di Oristano, dove opera anche la sarta che trasforma le bobine di seta e cotono in tovagliette viso, manopole, sacchi, astucci e guanti scrub. Nessun macchinario viene utilizzato, tutto è lavorato a mano secondo una filosofia della semplicità che evita il più possibile l’impatto ambientale. Flaconi ed etichette sono di plastica e carta riciclate. Ma sono gli stessi pad struccanti di cotone (certificazione ecosostenibile Oeko Tex) a dare un’immagine di quanti rifiuti inutili possano essere evitati: con la loro vita media di due anni risparmiano all’ambiente migliaia di dischetti usa e getta.
“Dopo sette lunghi anni di fatica- dice Sara- i mie prodotti raggiungono Svezia, Norvegia, Francia, Spagna, Turchia. È bello pensare che ogni scatola spedita contenga un prodotto nato in questa terra, un prodotto che in qualche modo la contiene, e la preserva”
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