“Una giornata davvero creativa, non sapevo che le zone umide nascondessero così tante sorprese. E anche le altre attività sono molto interessanti”. Nel laboratorio di scienze gli alunni delle medie sciamano da un’esperienza all’altra. Alcuni ascoltano il ciclo biologico dell’artemia salina, immaginando gli stati evolutivi dell’invisibile crostaceo nel catino. Altri osservano i passaggi nell’analisi dell’acqua, o sono chini sul microscopio. Altri ancora si incantano nella proiezione di un vetrino sulla grande lavagna. L’artemia si agita senza sosta cozzando contro le uova non ancora dischiuse. “È un momento molto importante per loro, presto dovranno fare una scelta importante per il loro futuro. Diversi fra loro si iscriveranno qui, è bene che comincino a conoscere gli spazi e le attività”, spiega Gianluca Sini, docente di scienze della III B nel comprensivo numero uno di Oristanoto interessanti”. Nel lagli studenti delle scuole medie fra gli ambienti e i workshop dell’istituto Othoca i ragazzi della III M, della III N e della II F del liceo scientifico, decisamente a loro agio nella nuova veste di insegnanti. “Mi pare se la cavino piuttosto bene nel contatto con gli studenti più giovani. Si sono preparati a lungo per questa giornata. Con Maria Pala della fondazione MEDSEA abbiamo programmato le attività, nei modi e nei contenuti. È bello vederli spiegare cosa siano le Zone a Protezione Speciale, i Siti di Interesse Comunitario, le aree Ramsar, il progetto Maristanis”.
Un altro gruppo di ragazzi appartenenti ai comprensivi due, tre e quattro della provincia si trova a poca distanza, nel laboratorio multimediale dedicato zone umide “Zoumate”. Gli studenti dell’Othoca li aspettano davanti ai pannelli che raccontano gli stagni di Sal’e Porcus e Cabras, Marceddì e Santa Giusta, spiegano la vita dell’upupa e del mignattaio, del fenicottero, del giunco e dell’anguilla. “Ero un po’ tesa all’inizio, ma ora va meglio. È stato importante capire la complessità e la ricchezza delle zone umide. A volte viviamo accanto a cose meravigliose senza saperlo” dice Lucia Loria della III M. “Non sono solo ore di alternanza scuola-lavoro. Prepararsi con i nostri professori e con la dottoressa Pala è stato davvero interessante, così come misurarsi con una nuova sfida”, aggiunge la sua compagna Maura Pintus.
“Uno degli obiettivi più importanti del progetto Maristanis è quello di fare in modo che le zone umide del golfo di Oristano conquistino uno spazio nella geografia ambientale dei più giovani. L’Othoca è centrale in questa prospettiva, vorremmo che quanti più studenti possibili attraversassero lo splendido laboratorio Zoumate”, dice Maria Pala, consulente ambientale MEDSEA e coordinatrice del progetto. “Vedere i ragazzi delle scuole superiori che trasferiscono il messaggio ai più piccoli ci riempie di soddisfazione. Stiamo organizzando la seconda fase della didattica. Vorremmo portare i ragazzi in laguna per una lunga mattina di birdwatching. Nel frattempo abbiamo deciso di fare qualcosa all’aria aperta. Oggi è la giornata nazionale degli alberi, e insieme alla dirigenza scolastica abbiamo deciso di festeggiarla”.
In giardino gli studenti delle medie assistono alla messa a dimora di mirto, lentisco, rosmarino, alloro, piccoli alberi di sughero e leccio donati da Fo.Re.STAS. A guidarli nella pratica della piantumazione gli operai della provincia, mentre delle nozioni sulle piante si occupa il professor Christian Fadda: “È fondamentale sensibilizzare i ragazzi sul rispetto degli alberi e delle foreste. Stiamo cercando di creare un giardino che ospiti molte attività, un luogo dove gli studenti possano fare lezione. I ragazzi sono sempre tranquilli, quasi riconciliati quando stanno all’aperto”.
La giornata è cominciata in aula magna con gli interventi del vice preside Luciano Canu, della biologa MEDSEA Claudia Desogus, che ha illustrato il progetto Maristanis, e della II E, impegnata a spiegare il proprio progetto di riduzione dell’impatto ambientale durante le ore scolastiche. “Questa è una giornata voluta da tutta la scuola”, spiega Franco Frongia, dirigente scolastico dell’Othoca. “Il contatto fra studenti delle superiori e delle medie è centrale, così come spiegar loro che le zone umide fanno parte del nostro patrimonio ambientale e culturale. In giardino i ragazzi mettono a dimora nuove piante. Un giorno penseranno che la scuola conserva momenti della loro storia”.
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