Maristanis
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Terre D'Acqua 2022, i vincitori del concorso con le scuole del progetto Maristanis
Con 87 elaborati, di cui 84 nella categoria disegno e 3 nella categoria fumetto, si conclude il Concorso Terre D’Acqua 2022 della fondazione MEDSEA, organizzato nei comuni del progetto Maristanis. 12 classi degli istituti di primari e secondari di primo e secondo grado, dai comuni di Terralba, Arborea, Santa Giusta ed Oristano, per un totale di quasi 200 studenti, tra i 9 e i 18 anni, hanno partecipato negli scorsi mesi, sottoponendo i propri lavori alla giuria di esperti.
Maristanis
Siti Ramsar: 77 km2 | Area Marina Protetta: 267 km2 | Siti "Natura 2000": 12 SIC/ZSC - 7 ZPS | Comuni: 1020,49 km2 | Costa: 140 km
NEWS
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20-03-2023
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04-02-2023
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15-12-2022
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11-11-2022
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18-10-2022
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25-08-2022
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08-06-2022
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13-05-2022
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05-05-2022
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04-04-2022
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15-03-2022
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10-03-2022
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Obiettivi
Il progetto MARISTANIS si propone di ripristinare e proteggere le zone umide costiere del Golfo di Oristano attraverso i seguenti obiettivi specifici:
Obiettivo 1
Migliorare la conoscenza delle zone umideObiettivo 1
Le aree umide e il sistema del bacino idrografico di Oristano rappresentano un sistema ecologico unico per i suoi servizi ecosistemici. Sono una riserva di biodiversità, conservano i valori culturali del territorio e svolgono un'azione di mitigazione del cambiamento climatico. È importante migliorare la conoscenza di questi ecosistemi e del loro ruolo.
Obiettivo 2
Realizzare una gestione integrata delle zone umide costiereObiettivo 2
La sfida più importante di questo obiettivo è trasformare gli strumenti legislativi e regolamentari già esistenti in piani di gestione efficaci in accordo con il contesto locale, sviluppando adeguate competenze a tutti i livelli amministrativi, a partire dai comuni coinvolti, al fine di implementare una governance efficace del territorio.
Obiettivo 3
Ridurre le minacce sugli ecosistemi mariniObjective 3
Le autorità locali e regionali dovranno cooperare con i ricercatori nell’identificazione di specifici piani e azioni per assicurare e promuovere la persistenza dei processi che avvengono all’interno del sistema costiero tra le zone marine e terrestri.
Obiettivo 4
Promuovere una gestione ed un uso efficiente delle risorse idricheObiettivo 4
Differenti pressioni influiscono negativamente sulle acque e gli ecosistemi ad esse correlati. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’acqua e ridurre il suo consumo attraverso il potenziamento delle competenze delle pubbliche amministrazioni nella gestione dell’acqua e nel suo uso sostenibile.
Obiettivo 5
Ridurre il rischio derivante dalle fonti di inquinamentoObiettivo 5
Differenti pressioni influiscono negativamente sulle zone umide e fiumi collegati, sia di natura qualitativa sia quantitativa. L’obiettivo è l’eliminazione, quando possibile, o la riduzione delle fonti inquinanti attraverso il rafforzamento delle azioni dell’amministrazione pubblica nella promozione di misure sostenibili.
Obiettivo 6
Migliorare il livello di tutela di specie e habitat a rischioObiettivo 6
L’obiettivo mira a realizzare specifiche azioni per identificare, gestire e conservare gli habitat e le specie di particolare importanza (es. uccelli, anfibi e pesci).
Obiettivo 7
Valorizzare il patrimonio culturale e paesaggisticoObiettivo 7
Il forte spopolamento e la perdita di attività economiche mettono a rischio le aree umide e costiere. Il valore di questi ecosistemi necessita di un'azione efficace per essere riconosciuto dagli stakeholder locali e dello sviluppo di attività economiche ed iniziative culturali, basate su una produzione sostenibile e servizi di ecoturismo che lo rafforzino.
Obiettivo 8
Aumentare la consapevolezza sull’importanza delle zone umideObiettivo 8
Sarà lanciata una campagna di sensibilizzazione, indirizzata agli stakeholder locali, sull'importanza delle aree umide con l'obiettivo di preservarle e tutelarle per migliorare la qualità della vita delle popolazioni locali e offrire al turista l'occasione di vivere un'esperienza a contatto con un ambiente incontaminato.
Obiettivi
Il progetto MARISTANIS mira a recuperare e tutelare le zone umide del Golfo di Oristano con i seguenti obiettivi specifici:
Obiettivo 1
Migliorare la conoscenza delle zone umide
Le aree umide e il sistema del bacino idrografico di Oristano rappresentano un sistema ecologico unico per i suoi servizi ecosistemici. Sono una riserva di biodiversità, conservano i valori culturali del territorio e svolgono un'azione di mitigazione del cambiamento climatico. È importante migliorare la conoscenza di questi ecosistemi e del loro ruolo.
Obiettivo 2
Realizzare una gestione integrata delle zone umide costiere
La sfida più importante di questo obiettivo è trasformare gli strumenti legislativi e regolamentari già esistenti in piani di gestione efficaci in accordo con il contesto locale, sviluppando adeguate competenze a tutti i livelli amministrativi, a partire dai comuni coinvolti, al fine di implementare una governance efficace del territorio.
Obiettivo 3
Ridurre le minacce sugli ecosistemi marini
Le autorità locali e regionali dovranno cooperare con i ricercatori nell’identificazione di specifici piani e azioni per assicurare e promuovere la persistenza dei processi che avvengono all’interno del sistema costiero tra le zone marine e terrestri.
Obiettivo 4
Promuovere una gestione ed un uso efficiente delle risorse idriche
Differenti pressioni influiscono negativamente sulle acque e gli ecosistemi ad esse correlati. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’acqua e ridurre il suo consumo attraverso il potenziamento delle competenze delle pubbliche amministrazioni nella gestione dell’acqua e nel suo uso sostenibile.
Obiettivo 5
Ridurre il rischio derivante dalle fonti di inquinamento
Differenti pressioni influiscono negativamente sulle zone umide e fiumi collegati, sia di natura qualitativa sia quantitativa. L’obiettivo è l’eliminazione, quando possibile, o la riduzione delle fonti inquinanti attraverso il rafforzamento delle azioni dell’amministrazione pubblica nella promozione di misure sostenibili.
Obiettivo 6
Migliorare il livello di tutela di specie e habitat a rischio
L’obiettivo mira a realizzare specifiche azioni per identificare, gestire e conservare gli habitat e le specie di particolare importanza (es. uccelli, anfibi e pesci).
Obiettivo 7
Valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico
Il forte spopolamento e la perdita di attività economiche mettono a rischio le aree umide e costiere. Il valore di questi ecosistemi necessita di un'azione efficace per essere riconosciuto dagli stakeholder locali e dello sviluppo di attività economiche ed iniziative culturali, basate su una produzione sostenibile e servizi di ecoturismo che lo rafforzino.
Obiettivo 8
Aumentare la consapevolezza sull’importanza delle zone umide
Sarà lanciata una campagna di sensibilizzazione, indirizzata agli stakeholder locali, sull'importanza delle aree umide con l'obiettivo di preservarle e tutelarle per migliorare la qualità della vita delle popolazioni locali e offrire al turista l'occasione di vivere un'esperienza a contatto con un ambiente incontaminato.
LA CONVENZIONE DI RAMSAR
La Convenzione di Ramsar è un trattato intergovernativo che fornisce il quadro per la conservazione e l' uso sostenibile delle zone umide. La Convenzione fu adottata nella città iraniana di Ramsar nel 1971 ed entrò in vigore nel 1975. Da allora quasi il 90% degli Stati membri delle Nazioni Unite, provenienti da tutte le regioni geografiche del mondo, hanno aderito alla Convenzione di Ramsar e sono diventati "parti contraenti". I siti Ramsar sono cosi definiti perché soddisfano i criteri per l'identificazione delle zone umide di importanza internazionale.
LA CONVENZIONE DI RAMSAR
La Convenzione di Ramsar è un trattato intergovernativo che fornisce il quadro per la conservazione e l' uso sostenibile delle zone umide. La Convenzione fu adottata nella città iraniana di Ramsar nel 1971 ed entrò in vigore nel 1975. Da allora quasi il 90% degli Stati membri delle Nazioni Unite, provenienti da tutte le regioni geografiche del mondo, hanno aderito alla Convenzione di Ramsar e sono diventati "parti contraenti". I siti Ramsar sono cosi definiti perché soddisfano i criteri per l'identificazione delle zone umide di importanza internazionale.
I siti Ramsar nel Golfo di Oristano
Il territorio del Golfo di Oristano vanta 7.705 ettari di zone umide Ramsar di importanza internazionale (oltre il 60% dell’intero patrimonio della Sardegna) che si sviluppano lungo i 200 km di costa che da Capo Mannu si estendono sino all’area lagunare di Marceddì.
Le zone umide sono
- preziosi serbatoi di biodiversità, data la presenza di numerose specie animali e vegetali
- svolgono un’importante funzione idrogeologica e di fitodepurazione naturale.
- rappresentano inoltre una notevole risorsa per la produttività ittica e per il turismo.
Stagno di Sale'e Porcus (330 ha)
Stagno costituito da un vasto complesso di lagune stagionali e saline che si asciugano in estate. La vegetazione è quella tipicamente alofila rappresentata da un esteso salicornieto. Il sito è una delle zone umide più importanti del Mediterraneo per la sosta dei fenicotteri rosa. Vari altre specie di uccelli migratori sostano e nidificano nel sito.
Stagno di Cabras (3.575 ha)
Lo stagno più vasto della Sardegna. Costeggia il territorio del Sinis ad ovest con formazioni dunali nelle quali si formano paludi e piccoli stagni temporanei. La vegetazione è costituita da varie piante alofile, specie sommerse e canneti emergenti. Il sito è importante per la sosta, nidificazione e svernamento di varie specie di uccelli acquatici, con una massiccia presenza del fenicottero rosa.
Stagno di Mistras (680 ha)
Laguna che si sviluppa lungo la costa orientale del Sinis e delimitata dalla piana costiera e dal mare del Golfo di Oristano. Gli isolotti all'interno dell'area lacustre consentono una buona strutturazione della vegetazione e rappresentano un ottimo habitat per la conservazione dell'avifauna. La laguna è ricca di molluschi bivalvi e pesci.
Stagno di S'Ena Arrubia (223 ha)
Laguna d'acqua dolce, unica parte rimanente di un ampio complesso di paludi e lagune, convertito in area destinata all'agricoltura negli anni Trenta del '900. La vegetazione è costituita da varie piante alofile, specie sommerse e canneti emergenti. Area importante per la sosta, nidificazione e svernamento di numerose specie di uccelli acquatici.
Stagno di Corru S'Ittiri, Stagni di San Giovanni e Marceddì (2.610 ha)
Tre lagune costiere di salinità variabile parzialmente separate dal mare da un sistema di dune: quella di Corru S'Ittiri è parallela al mare, mentre quelle di Marceddì e San Giovanni sono ubicate in successione ed in direzione perpendicolare alla linea di costa. La vegetazione è costituita da ampi canneti e piante alofitiche. In questi siti è presente una ricca fauna ittica.
Stagno Pauli Maiori (287 ha)
Piccola laguna a bassa salinità circondata da ampi canneti il cui unico afflusso è costituito dallo scolo delle acque reflue derivate dall'irrigazione agricola. Il sito è caratterizzato da diversi tipi di vegetazione tipica delle acque dolci debolmente salmastre e dell’acqua salmastra. Presenza di specie ornitiche di valore zoogeografico internazionale.
Contatti
Via Nazario Sauro, 1 - 09123 Cagliari (CA) - Italia
Tel. 070 0950439
info@medseafoundation.org
www.medseafoundation.org
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Sede Legale: P.zza Eleonora, 1 | Direzione: C.so Italia, 108 09072 Cabras (OR) - Italia Tel. +39(0)783 391097
www.areamarinasinis.it
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